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http://hdl.handle.net/10174/31390
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Title: | Architettura romanica e territorio Indagini archeometriche sulle pietre e i marmi delle chiese della Sardegna in età giudicale: nuovi approcci per la loro caratterizzazione, valorizzazione e conservazione |
Authors: | Columbu, Stefano Marchi, Marco Martorelli, Rossana Palomba, Marcella Pinna, Fabio Sitzia, Fabio Tanzini, Lorenzo Virdis, Alberto |
Editors: | CUEC |
Issue Date: | 2019 |
Publisher: | CUEC |
Abstract: | Quando si avvia il processo di apprendimento nel mondo dell’architettura, quando si inizia a studiare la storia dell’architettura, uno delle prime tematiche che s’incontrano nell’ambito europeo è l’architettura romanica.
È abbastanza difficile definire tale corrente, tale stile, e tutte le sue possibili declina- zioni nel tempo e nei paesi dove si è evoluta. Tuttavia, il “romanico” è qualcosa che ri- chiama un codice architettonico abbastanza chiaro, che si manifesta in modo esemplare nella edificazione delle Chiese (vedi foto della chiesa di San Miniato al Monte a Firenze). Dal punto di vista prettamente architettonico, la definizione di questo linguaggio può essere leggermente diversa, anche se orientata a risultati simili. Secondo libri piuttosto popolari, come “Spotter’s Guide, Architectural Styles”, Romanesque architecture prende il nome dall’uso degli archi arrotondati, così popolari nel periodo Romano, ma oltre a ciò la somiglianza è superficiale. Gli architetti europei del decimo e dell’undicesimo secolo hanno creato il proprio stile distintivo di architettura, producendo edifici di grande di- gnità e semplicità stilistica. Un’interpretazione più complessa può essere trovata nel testo “Storia e controstoria dell’architettura” di Bruno Zevi, in cui egli scriveva:
“... questo nome rappresenta la contemporaneità, nel secolo XI° e XII°, della formazione di romanzi rosa e di cultura figurativa che attraversa l’Europa. Dopo le arti carolingia e ottoniana, il romanico firma una “rinascita” esplosiva che vede l’anno 1000 come il suo inizio emblematico”.
Le Chiese romaniche sono un segno di fede, di comunità e di linguaggio architettonico. Sono un elemento frequente e comune, spesso un punto di riferimento significativo in tutta l’area mediterranea, dove dal territorio si vedono la facciata e la torre campanaria (vedi fotografia sotto) e la Chiesa guarda l’ambiente circostante.
Utile come ricovero ed allo stesso tempo per ospitare persone per un breve periodo, la Chiesa, quando dotata di un convento o un monastero, ha rappresentato la casa per le comunità devote. |
URI: | http://hdl.handle.net/10174/31390 |
ISBN: | 978 88 9386 079 6 |
Type: | book |
Appears in Collections: | HERCULES - Publicações - Livros
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